Gio Ponti, il designer del razionalismo italiano

Pubblicato il Gen 24, 2024

Il designer Giovanni Ponti, conosciuto come Gio, nasce a Milano nel 1891 e nel 1921, dopo l’interruzione dovuta al primo conflitto mondiale, si laurea in architettura presso il Regio Istituto Tecnico Superiore, divenuto in seguito Politecnico di Milano. La sua carriera iniziò in quel momento, quando divenne designer all’interno dell’industria di ceramiche Richard Ginori: fu quella l’esperienza che diede il via alla sua produzione artistica e che lo collocò tra i protagonisti della rinascita del design nel dopoguerra.

La biografia

Fin dai suoi primi lavori, Gio dimostrò di saper unire perfettamente arte e decorazione tradizionale con la contemporaneità degli anni Trenta. Nelle prime ceramiche realizzate per Richard Ginori si ritrovano forme e motivi classici che si mescolano con nuovi materiali, tecniche d’avanguardia e sperimentazioni funzionali, in modo da unire la bellezza dell’arte all’utilità degli oggetti. Proprio questa filosofia diventerà la firma inconfondibile di Gio Ponti, che ritroveremo in tutte le sue opere successive. Negli anni Trenta e Quaranta partecipa alle Triennali e ne cura alcune edizioni di successo. Nello stesso periodo diventa docente del Politecnico di Milano e lavora, insieme ad Antonio Fornaroli ed Eugenio Soncini, ad alcuni importanti progetti tra cui il Palazzo Montecatini a Milano, la Torre Littoria e alcuni edifici scolastici di Roma e Padova. Gli anni Cinquanta sono un momento di grande creatività per Gio Ponti. Sono di questo periodo il secondo Palazzo Montecatini, gli arredi del transatlantico Andrea Doria, gli interni e la piscina dell’Hotel Royal di Napoli, le ville a Caracas, Villa Nemazee a Teheran. Nel 1956 realizza il suo più grande capolavoro, il Grattacielo Pirelli di Milano, oggi simbolo della città.

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Grattacielo Pirelli a Milano

Gli anni Sessanta li passerà in Oriente, tra Pakistan e Hong Kong, dove realizza edifici ministeriali, grandi magazzini e altri progetti. Gli ultimi anni della sua vita e carriera saranno dedicati alla Concattedrale di Taranto, al Museo di Denver e ad alcuni arredi.

L’arte del Designer Gio Ponti

Gio Ponti riuscì a dare un’impronta italiana a tutto il suo design. Scelse elementi dal forte carattere nazionalista, provenienti per lo più dalla mitologia romana, per esaltare il concetto di italianità e inserirsi così all’interno dei canoni che si andavano sviluppando nel primo periodo fascista. La corrente del Razionalismo Italiano nasce proprio così e si esprimerà non solo nel design ma anche nell’arredamento e nell’architettura.

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Segue questa logica la sedia Superleggera, definita dallo stesso Ponti come “Una sedia, senza aggettivi”. Leggerezza, essenzialità, semplicità, modernità e tecnologia sono le caratteristiche di questo pezzo iconico così come di tutte le altre creazioni di arredamento che seguirono, innovativi ma di stampo tradizionale. Gio Ponti ha attraversato diverse fasi nella sua carriera artistica. Quello che però lo ha sempre accompagnato è il forte legame con la città di Milano e l’interpretazione poliedrica e creativa del tradizionale disegno industriale, che andava ad esprimere una radicata e profonda italianità.

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